Concerto d’Autunno

Non è facile descrivere l’emozione provata sabato dai musicanti della Filarmonica di Abbiategrasso, data nella quale si è svolto il primo e (probabilmente) unico concerto di questo inconsueto e singolare 2020.

L’Amministrazione comunale, in occasione della festa cittadina svoltasi nel fine settimana precedente, ha voluto promuovere una serie di eventi tra i quali il “Concerto d’Autunno” che La Filarmonica ha eseguito sabato 24 ottobre alle 18.00 presso il Quartiere Fiera di Abbiategrasso.
È stato strano e a tratti surreale ritornare a calcare la scena in un luogo ben conosciuto ma dall’aspetto in parte mutato al fine di garantire tutte le norme di sicurezza (distanziamento sociale tra direttore, musicanti e pubblico): il palco era smontato e le sedie a disposizione per il pubblico erano numericamente ridotte. Tuttavia, tutti coloro che non hanno avuto
modo di essere presenti fisicamente all’evento, hanno potuto seguire la diretta streaming sul canale Biaweb TV gestito da Stefano Ramezzana e al quale va rivolto un caloroso ringraziamento.

La musica è diventata protagonista del pomeriggio non appena il direttore Dario Garegnani è salito sul podio a dirigere l’Inno di Mameli.
«Suonare per voi e con voi» – ha esordito Garegnani dopo l’inno nazionale – «è bellissimo. È stato quasi un azzardo preparare questo concerto in solo un mese, oltre al fatto che suonare distanti comporta non poche difficoltà ma abbiamo deciso di partire dalle basi e portare una ventata di aria fresca perché tutti noi, anche da sotto le mascherine, ne abbiamo bisogno».

Il programma presentato ha visto l’alternarsi di brani cantabili, meditativi e spirituali a brani, al contrario, energici e frizzanti come Celebration and Dance di Swearingen e New York Hyppodrome March di Sousa con, infine, Moment for Morricone e Nuovo Cinema Paradiso, pezzi eseguiti in omaggio del direttore e compositore italiano Ennio Morricone (scomparso lo scorso
luglio).

Tra gli applausi del pubblico ha poi preso la parola il presidente della Filarmonica, Alessandro Bagnaschi che ha esordito dicendo: «Non so se questo concerto sarà annoverato tra i migliori concerti di banda Filarmonica ma so che noi lo ricorderemo come uno dei più importanti perché, con esso, abbiamo voluto trasmettere un messaggio di speranza. Ringrazio personalmente l’Ufficio Cultura e l’Amministrazione di Abbiategrasso per aver commissionato e organizzato questo evento, oltre ad averci offerto la possibilità di fare le prove ad organico completo presso il Teatro Fiera».
In chiusura, Bagnaschi ha anche tenuto a precisare che, anche durante il periodo di totale lockdown, l’attività della scuola di musica della Filarmonica non si è fermata e gli allievi hanno proseguito le lezioni in forma telematica.
Gli stessi bandisti hanno continuato a rimanere in contatto organizzando settimanalmente tramite la piattaforma Zoom incontri per ascoltare musica o seguire lezioni di teoria musicale in compagnia del direttore Garegnani.

In aggiunta e a dimostrazione del fatto che La Filarmonica vuole esserci e vuole essere protagonista, non appena dopo l’inizio della seconda fase, su proposta di Dario Garegnani, che si è occupato della registrazione e del montaggio, è stato realizzato un documentario nel quale i musicanti e gli allievi si raccontano, spiegano a cuore aperto cosa per loro significhi suonare e far parte della grande famiglia della Filarmonica.
Il video è già disponibile sul sito della banda e rappresenta una testimonianza tangibile dell’intraprendenza e dello spirito di gruppo che
contraddistinguono l’associazione.

A seguire, la parola è passata al primo cittadino Cesare Nai che ha affermato: «Nonostante il periodo che stiamo affrontando sia ancora e sempre più delicato, sono contentissimo si sia riusciti a organizzare questo concerto, è stato significativo: si è creata armonia tra le persone».

In chiusura, la Filarmonica ha eseguito l’Inno alla gioia di Beethowen e ben due bis, felicemente concessi dai bandisti, emozionati e grati per aver potuto rivivere sensazioni di cui avevano sentito la mancanza.


Chiara Magistrelli

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