Ethel Smyth (1858-1944) è stata una compositrice e attivista britannica che ha lasciato un impronta significativa sia nel campo della musica che nel movimento per i diritti delle donne. Nata in un epoca in cui le donne erano fortemente scoraggiate dal perseguire una carriera musicale, Smyth ha sfidato le convenzioni sociali, diventando una delle prime compositrici a ottenere riconoscimenti internazionali. Nel corso della sua carriera, Smyth ha composto opere liriche, sinfoniche, musica da camera e corale, distinguendosi per il suo stile eclettico. Tra le sue opere più note c’è l’opera “The Wreckers” e “March of the Women”, un inno diventato simbolo del movimento suffragista britannico. Smyth ha composto questa marcia nel 1911, e il suo impatto fu tale che divenne il canto di battaglia delle suffragette, utilizzato nelle loro manifestazioni per il diritto di voto. La sua amicizia con Emmeline Pankhurst, leader del movimento suffragista, la portò a unirsi attivamente alla lotta per i diritti delle donne. Smyth fu anche incarcerata per le sue attività militanti, durante le quali condusse le sue compagne di prigione in canti e marce, dirigendo con un singolare entusiasmo persino con uno spazzolino da denti dalla finestra della sua cella. Oltre alla musica, Smyth si dedicò alla scrittura, pubblicando dieci volumi di memorie e saggi. La sua determinazione e indipendenza l’hanno resa una figura di riferimento, non solo per il suo talento musicale, ma anche per il suo impegno sociale e politico. Nel 1922, fu insignita del titolo di Dame Commander dell’Ordine dell’Impero Britannico per i suoi contributi alla musica e alla letteratura. Nonostante le sue sfide personali, inclusa la perdita dell’udito negli ultimi anni della sua vita, Smyth continuò a influenzare il panorama musicale e sociale, mantenendo relazioni significative con personaggi come Virginia Woolf e Clara Schumann.