42° Concerto di Novembre – La Filarmonica ancora una volta stupisce

«Energia» è la parola che al meglio racchiude il senso del 42° Concerto di Novembre del complesso bandistico La Filarmonica, svoltosi sabato sera, come di tradizione, al Teatro Fiera.

Il tema dal quale ha preso spunto il ricco programma musicale è stato l’anniversario dei 30 anni dalla caduta del muro di Berlino.
Dal quel 9 novembre 1989, Berlino, la Germania e il mondo interno hanno cessato di essere divisi da un muro fatto di mattoni e filo spinato, checkpoint e guardie armate che hanno saputo rendere tragicamente concreta una divisione che la natura mai aveva concepito.

Poco dopo le 21 le luci in sala si sono spente e sotto i riflettori sono rimasti solo i circa 70 musicanti della banda e il maestro Dario Garegnani che hanno dato inizio a un dialogo tra brani di autori dell’Est e dell’Ovest che hanno mostrato quanto la sensibilità musicale, nonostante la divisione fisica del mondo in due aree, sia stata molto più vicina di quanto si potrebbe pensare.

Con “Symphonic Overture”, che oltre ad essere un manifesto della musica dell’Ovest, è anche un omaggio al Maestro Corrado Abriani, di cui quest’anno ricorrono i 25 anni dalla morte, ha avuto inizio il concerto.

Un concerto, per certi aspetti, inusuale – caratteristica propria della Filarmonica, che in ogni occasione riesce a stupire e sorprendere il pubblico – a partire dalla decisione di prescindere da un presentatore esterno e far contestualizzare i brani dallo stesso direttore Garegnani che, con grande professionalità e voce penetrante, ha saputo catturare l’attenzione del pubblico.

A seguire, è stata eseguita la “Marcia per la Spartakiade” di Prokof’ev, composta a titolo propagandistico per i giochi sportivi del blocco sovietico, che ha fatto trasparire la natura sportiva dei giochi grazie al colore strumentale energico.

È stata poi la volta di “American Suite” di Dvořák, un emblematico esempio di ibridazione tra storia, geografia e biografia perché, come lo stesso Maestro Garegnani ha affermato: «si tratta di un compositore boemo (est) che scrive in America (ovest) musica boema (est), a suo dire ispirata al mondo americano (ovest), riletta con la cultura di un boemo (est), impegnato a dirigere il conservatorio di New York (ovest)!».

L’ultimo brano della prima parte della serata è stato l’asimmetrico e il sorprendente “A musical toast” di Bernstein, composto in uno stile giocoso e brillante.

Mentre il pubblico applaudiva entusiasta, è stato portato sulla scena un pianoforte a coda per l’esecuzione del Concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Šostakovič.
Accompagnato dalla Filarmonica, al piano si è esibito il musicista e concertista Paolo Wolfango Cremonte che ha dimostrato tutta la sua perizia ed eccellenza in materia.
Quest’ultimo, diplomatosi nel 1990 in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, attualmente è insegnante di pianoforte presso la scuola di musica della Filarmonica, oltre che docente di ruolo presso il Conservatorio di Rimini e il Conservatorio L. Costa di Vigevano.
Nel corso della sua ricca carriera si è esibito in numerose città italiane (basti citare La Fenice di Venezia), ha accompagnato l’orchestra della Rai e ha ottenuto, nell’arco degli anni, numerosi premi di riconoscimento.
Sabato sera, la sinergia e la stretta intesa tra il Professor Cremonte, i bandisti e il Maestro Garegnani, frutto di un metodico studio, ha condotto a una esecuzione memorabile e da lasciare senza fiato (metaforicamente gli ascoltatori, fisicamente i musicanti).

Fin dall’inizio, nel Concerto n.2, le note hanno zampillato in una sequenza felice ed energica che si è sviluppata in tre movimenti, il primo e il terzo particolarmente virtuosistici mentre il secondo commovente e di estrema delicatezza.

Al termine, Paolo Cremonte ha voluto poi deliziare i presenti con l’esecuzione di un raccolto e meditativo preludio di Rachmaninov.

La serata è così piacevolmente giusta al termine con “An outdoor overture” di Copland, caratterizzato da sonorità completamente in antitesi tra loro.

Successivamente, sono stati dedicati alcuni minuti a doverose premiazioni e ringraziamenti.
Al trombonista Matteo Di Giacinto è stato consegnato l’attestato che ha sancito il suo ingresso ufficiale in organico, al percussionista Eros Vecchi è stato assegnano il “Premio Marnati” in ricordo di Carlo Marnati, che per anni è stato responsabile della suola di musica C. Abriani della Filarmonica, consistente in €500 che l’allievo può spendere nell’acquisto di strumenti musicali, partiture o nella partecipazione a corsi di perfezionamento.
A seguire, dopo la consegna degli omaggi floreali a Paolo Wolfango Cremonte e al direttore Garegnani, ha preso la parola in sindaco Cesare Nai che si è dichiarato entusiasta per l’eccellente livello musicale del concerto e soprattutto per la delicata tematica che è stata affrontata, a dimostrazione che «oggi la società non ha bisogno di muri di nessuna natura, bensì di ponti che possano unire».

La Filarmonica ha poi eseguito, come di consuetudine, l’Inno di Mameli e anche il celeberrimo Inno alla gioia nonché inno ufficiale dell’Unione europea e per questo simbolo di quello che l’unificazione di due mondi, l’Est e l’Ovest, ha saputo produrre: un’unione di persone in nome della fratellanza universale.

Tra applausi e commenti altamente positivi provenienti dal pubblico, la serata è giunta al termine e ha visto tanto tra i bandisti quanto nel direttore Dario Garegnani, sorrisi e sguardi ricchi di soddisfazione e di gratitudine per il lavoro e il risultato ottenuto.

Si apre così un periodo ancora denso di attività e di appuntamenti per la Filarmonica e non solo.
Infatti, la sera di lunedì 25 novembre, presso il Palazzo Parigi Hotel a Milano, in zona Brera, si esibirà la Filarmonica Big Band durante il Gala di Beneficenza “Rinate Libere” con cena firmata dallo chef stellato Riccardo De Prà in favore della fondazione Onlus “Doppia difesa”.
Occasione, questa, per valorizzare la qualità e la preparazione della formazione satellite della Filarmonica.

Le prove settimanali non si interromperanno nemmeno per i musicanti dell’organico principale che dovranno preparare ben due concerti nel prossimo mese, il primo sarà l’8 dicembre a Mortara e il secondo il 21 dicembre presso la Chiesa di San Pietro, ad Abbiategrasso, dal titolo “Via Lucis II” in vista di una serata di meditazione in musica per l’attesa del Santo Natale. 


Chiara Magistrelli

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