Il primo saggio non si scorda mai….

Siamo dunque giunti alla settimana dei saggi!!! Mercoledì e giovedì sera, gli allievi della Filarmonica si esibiranno nella sede di Via Alfieri; alcuni addirittura al primo anno, altri ormai quasi “veterani”, per ognuno di loro questo è il momento di mettere a frutto i risultati conseguiti durante l’anno…. Ore ed ore di studio volte ad acquisire sempre più padronanza dello strumento.

Per introdurci a questa settimana, ho pensato di raccontare la mia prima esperienza al saggio…. Era il lontano 1992, e, dopo aver studiato moltissimo (  ! ) sotto la guida del professor Giorgio Magistrelli (detto più familiarmente “Magi”), praticamente un santo per la pazienza dimostrata, finalmente era arrivato il giorno del mio primo Saggio (era, per inciso, il 24 Maggio, quando, è statisticamente provato, spesso cadono le serate di saggio). Presentavo due pezzi, in coppia con Gaia, con la quale ho condiviso gli anni di studio musicale e, di lì a poco, l’ingresso ufficiale in banda (c’era anche una terza soggetta, oggi consigliere: Sonia, che all’epoca studiava sax contralto… ma non divaghiamo….), due pezzi: Primo Dolore di Schumann ed un altro di cui ora non ricordo il titolo…..

Ah! Dimenticavo un piccolo dettaglio: all’epoca suonavo il clarinetto (nella fattispecie quello in mib, dal momento che le mie manine erano troppo piccole per il sib, che avrei comunque ripreso di lì a poco).

Tale dettaglio non è trascurabile (e no, che non lo è…): appena prima di salire sul palco (avremmo aperto la serata) ho “chiuso” lo strumento con il copri bocchino.    Non l’avessi mai fatto!!!! Ho tranciato di netto l’ancia, cosa che mi ha visto costretta a recuperarne una, ovviamente non “provata”, non “ammorbidita”…. Il presentatore (Stefano Borghi, allora ancora provvisto di folta e lunga criniera e, se non ricordo male, di giacca color salmone e papillon) ci chiama, ci disponiamo sul palco. Vengono presentati i brani, cala il silenzio.

Poi, ancora silenzio… il pezzo comincia con un paio di battute in cui avrei dovuto suonare da sola.

Peccato che il suono non uscisse dallo strumento (sarà stata l’ancia? O l’agitazione? Ancora me lo domando)! Giorgio Magistrelli mi richiama dietro le quinte (allora il saggio si teneva nel salone A. Marazzi dell’oratorio di San Gaetano, ove si svolgevano anche le prove), prova il clarinetto (che ovviamente suona) e mi dice “Vai. Tu soffia dentro: se non uscirà la prima nota, uscirà la seconda”. Riesco sul palco e Stefano chiede al pubblico un applauso di incoraggiamento (sono sempre stata, e lo sono tutt’ora, mooollllto timida…. e in quel momento il mio imbarazzo era alle stelle!).

Ok, non sono mai stata bionda...ma rende comunque l'idea!

Poi è successo esattamente quello che aveva detto “il Magi”: la prima nota, più timida di me, non si è fatta sentire, ma dalla seconda in poi tutto è filato liscio. Hanno fatto seguito numerosi altri saggi, tra i quali molti in gruppo con altri giovani bandisti, proprio come accadrà giovedì alla fine della serata con gli allievi ed i giovani della Filarmonica …

Ripensandoci, mi sono ritrovata più di recente ad affrontare un “primo saggio”, e cioè quando ho cambiato strumento, nel 2005. Com’è andata? Agitazione a parte (quella c’è, sempre e comunque), tutto bene … con la tromba, mica si rischia di rompere l’ancia!!!!

A tutti gli allievi che mercoledì e giovedì faranno questa esperienza, un grosso in bocca al lupo!!! I vostri insegnanti, il Sig. Carlo Marnati, e tutta la Filarmonica, sono con voi!

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